La vera libertà di essere
Il pazzo è un sognatore sveglio.
(Sigmund Freud)
Quando si pensa all’archetipo del Folle, è inevitabile non fare riferimento a Steve Jobs ed alle sue celebri parole “Stay hungry, stay foolish!” (siate affamati, siate folli!) per incoraggiare i giovani al non arrendersi e di andare alla ricerca di modi alternativi di pensiero. Voleva far intendere quanto la follia, assimilabile al genio, possa essere una chiave per il successo e per l’evoluzione. Una volta fuori da scelte automatiche e conservatrici, la follia permette di trovare sempre una via di uscita, in quanto è una potenzialità messa a servizio della vita ed il permesso di esprimere e manifestare liberamente ogni aspetto di sè, senza preoccuparsi di ciò che ne possa pensare il mondo.
Vediamo perciò come si esprime la sua energia nell’ambito della funzione archetipica.
Nel viaggio dell’Eroe, i preparativi alla partenza iniziano con l’archetipo dell’Innocente, detentore dell’incredibile potenziale che ogni essere umano possiede alla nascita, e termina con il ritorno a casa, sicuramente trasformati e con un bagaglio di esperienze inusuale, manifestando proprio con l’archetipo del Folle quella parte bambina finalmente libera. Il Folle non è altro che l’Innocente giunto alla sua massima evoluzione.
Questo archetipo dunque si presenta alla conclusione di un percorso di conoscenza che vede l’elaborazione di varie energie archetipiche e si manifesta per celebrare la bellezza della vita, rappresentando la fine che consente l’inizio del nuovo e, seppur incarni la maturità avanzata, smentisce le credenze che questa sia sinonimo di vecchiaia e che la fine sia uno stop a tutte le attività.
Nella sua consapevolezza il Folle non nutre la paura e sa ridere in attesa della morte, ma allo stesso tempo ha cura di vivere la vita a piene mani, in forma Dionisiaca, per non arrivare alla fine dei suoi giorni col rimpianto di non aver vissuto “veramente”.
Questa energia sa che una volta terminato un viaggio si è consapevoli di poter continuare a viaggiare, sia grazie alle esperienze accumulate che alle nuove prospettive consapevolizzate, inoltre quando si acquisiscono maturità e saggezza ci si può concedere il permesso di tornare bambini.
In sintesi sa bene che la Vita è un’illusione di cui è egli stesso artefice e si gode il cammino prendendosi gioco delle paure e dei dolori che incontra e in questo modo, la celebra.
Il Folle ha tra le sue caratteristiche quella di includere ed espandersi in tutti gli altri archetipi, poiché è tutto ed il contrario di tutto: integra gli opposti facendo esprimere tutti gli archetipi insieme, per gioire liberamente senza pregiudizi e falsità della vita. Per cui può diventare espressione di qualsiasi cosa, concretizzandosi nel permesso che ci concediamo per esprimere tutte le parti di noi per il solo piacere di essere, senza preoccuparci di ciò che potrà portarci. Se c’è in azione il Folle difficilmente si può parlare di noia e si esprime con senso di libertà e sensualità, con istinto, ironia ed autoironia.
Ha una frequenza vibratoria che si traduce con quella esternazione incontrollabile che parte da dentro di noi e non può essere domata, visto che ci domina dal profondo, nelle viscere. Si tratta di quella nostra parte primordiale, istintuale e bambina, libera e vitale che è pura potenzialità di espressione del sé più autentico.
Un ritorno alle origini quindi ed allo stesso tempo una ripartenza alla quale ci si prepara dopo aver imparato a combattere e difendere con il Guerriero e a sostenere con l’Angelo custode, ad amare ed amarsi con l’Amante e a cercare se stessi e la Via con il Cercatore, a creare e distruggere con il Creatore ed il Distruttore, ed infine a conquistare il potere con il Sovrano dopo aver scoperto la Verità con il Mago ed il Saggio.
L’estensione del percorso ha reso l’Eroe consapevole che la vita non è altro che un gioco che va vissuto con la presenza e l’accettazione sia di regole che di imprevisti, necessari alla comprensione ed al risveglio. Quindi l’Eroe-Folle ha superato la paura di vivere agendo e vivendo creativamente, alimentando con spirito di inventiva e presenza ogni attimo, esprimendo tutte le sue potenzialità.
L’equilibrio tranquillizza, ma la pazzia è molto più interessante. (Bertrand Russel)
Ma di cosa si nutre il Folle? Questa energia ama la spontaneità e la curiosità, sta sempre nell’attimo presente ed ama osservare, per questo ha un intuito molto fine che gli consente di percepire in anticipo intenti e mosse altrui. Ama ironizzare sui paradossi della vita, ma soprattutto è ribelle, provocatorio, sfidante per amore della sfida ma anche verso chi lo vuole rinchiudere, addirittura verso se stesso quando riconosce di essere entrato nelle proprie modalità mentali. Ama giocare con la vita ed è in genere un abile giocatore, capace di bluffare e di disinteressarsi totalmente del giudizio altrui e dei condizionamenti, andando fuori dagli schemi prestabiliti.
Essendo il Folle l’aspetto della personalità deputato all’elasticità di pensiero e alla resilienza, alla libertà di espressione e alla creatività, alla ricerca del piacere per il piacere in sé e quello condiviso nelle relazioni, ha la funzione di mettere in risalto ciò che di alternativo c’è in un sistema, pur facendone parte, aprendo così nuove prospettive e strade in ciò che è già noto e definito.
Un uomo che ha un’idea nuova è uno svitato finché quell’idea non ha successo.
(Mark Twain)
Il Folle fa emergere quanto il ripetersi di un certo paradigma, sia esso comportamentale, di pensiero o altro, da un lato serva a rassicurare, ma da un altro può provocare stagnazione e quindi bloccare il processo di trasformazione e rinnovamento. In Natura (rappresentata egregiamente dall’energia del Folle) il mutamento è necessario, per cui lo schema va periodicamente cambiato, inserendo nuovi fattori che consentono la naturale ripartenza.
Se c’è un’energia che permette di imparare a conoscersi questa è l’energia del Folle, perché se il Sovrano agisce per la costituzione di regole e l’organizzazione dell’espressione dello spirito attraverso l’io, il Folle rappresenta il gusto del proibito, per cui non prende in considerazione le regole e i doveri e si concede libera espressione, sperimentando la vita andando oltre i divieti imposti (dalla famiglia, dalla società, dal sistema…). In quest’ottica, energeticamente, il rapporto tra Sovrano e Folle può essere la rappresentazione della relazione cosmica tra Cosmos e Caos (ordine e disordine).
Questo archetipo è presente durante tutta la vita dell’individuo, ma come detto all’inizio, è maggiormente espresso dai bambini, i quali sperimentano tutto ciò che li incuriosisce senza tener conto del volere degli adulti, i quali li trattano con indulgenza. Ma se l’espressione del Folle si manifesta in un adulto, questi viene subito considerato dagli adulti stessi stravagante, irresponsabile e sconsiderato, poiché un comportamento fuori dalle regole non è sempre accettato nella società. In questo modo però, venendo catalogato come bizzarro e strampalato, può permettersi di ridere anche nella tragedia, di sdrammatizzare anche di fronte alla morte, di dire la verità senza correre rischi, anche quella più imbarazzante, proprio come faceva il giullare di corte, che diceva di tutto usando l’arma del sarcasmo e dell’ironia, beffandosi delle assurdità della corte. Questo perchè il Folle non ha paura di essere ciò che è, seppur nella sua eccentricità, in quanto è consapevole di essere unico e di valere così com’è, oltre ogni giudizio, manifestando gratitudine alla vita per tutte le possibilità ricevute.
Lato Ombra del Folle
Anche l’ultimo archetipo ha il suo lato ombra che vede trasformarsi l’energia pura di cui è pervaso, quando questa implode, in energia negativa repressa, caos interiore ed entropia. Si trasforma in energia eccessiva, anarchica ed amorale che vuol sperimentare tutto senza controllo, perché il suo concetto di libertà si esprime con giochetti manipolativi, facendo del piacere un vizio e della sessualità lussuria. Per cui nel momento in cui diventa avido dei piaceri della materia, l’archetipo del Folle si esprime con comportamenti autodistruttivi, perdendo il senso del limite e il controllo di sé.
La parte oscura può portare l’individuo alla follia, il quale senza raziocinio nuoce a sé stesso e agli altri perdendosi nella propria immoralità. Diventa così un imbroglione, facendosi beffa degli altri, ed autodistruttivo e trasgressivo nei rapporti di coppia, creando situazioni di rottura senza rispetto del sentire altrui.
Inoltre può manifestarsi con aspetti di pessimismo, indolenza ed apatia.
Si può dire che la parte ombra esprime un caos distruttivo fatto di dipendenze, vizi e ingordigia fini a se stessi e privi di piacere e di vitalità.
In conclusione si può affermare che la presenza di questa energia ci ricorda che ogni nuova impresa e ogni Viaggio non possono avere inizio se non si fa atto di disobbedienza verso la personale zona di comfort. Se non ci fosse il Folle a fine percorso non potremmo ricordarci dell’entusiasmo dell’Innocente, ovvero di quella scintilla che ha dato e da il via ogni volta alle personali avventure nel proprio Viaggio dell’Eroe.
Il Folle è senza dubbio la fine in cui è presente un nuovo inizio.