Il potere della trasformazione
Qualunque cosa sogni d’intraprendere, cominciala.
L’audacia ha del genio, del potere, della magia.
(Goethe)
E’ un archetipo con la cui energia è possibile varcare molte soglie di consapevolezza, arrivando a toccare i confini di ciò che l’uomo ritiene impossibile ed irrealizzabile. Con esso si può accedere alla lettura della realtà attraverso diversi stati di coscienza, in ciascuno dei quali si può conoscere la verità.
Tant’è che quando l’impossibile diventa realtà immediatamente si usa la definizione di magia o, per credenza religiosa, miracolo.
Già dal secolo scorso il richiamo verso il mondo magico, spirituale, esoterico e misterico si è fatto sempre più impellente, consentendo la nascita, o meglio, la rinascita di pratiche ancestrali messe al bando da poteri oscurantisti. L’energia che apparteneva agli antichi maghi, agli alchimisti, ai guaritori secondo natura e alle streghe, dopo secoli di soppressione, è quindi tornata in auge, permettendo nuove forme di conoscenza e apertura sui potenziali extra, o superpoteri innati nell’essere umano.
Infatti il termine che meglio definisce l’operato del mago è sicuramente “trasformazione”: questa energia spinge infatti la coscienza umana ad andare oltre i limiti mentali e i preconcetti ed attiva le infinite possibilità che invece la vita offre, consentendo la sperimentazione e trasformando di conseguenza la realtà. In quest’ottica si definisce metafisicamente anche il processo di morte e rinascita in cui l’individuo, affrontando i propri demoni interiori e sconfiggendoli, muore a sé stesso per poi rinascere più evoluto.
La magia è un ponte che ti permette di passare dal mondo visibile in quello invisibile. E imparare le lezioni di entrambi i mondi. (Paulo Cohelo)
E’ proprio questo il campo primario in cui opera il mago, quello dove crea la realtà ed in cui non fa agire l’IO, ma lo spirito. La psiche viene usata dal mago infatti per incanalare lo spirito che si manifesta attraverso l’esperienza conscia. Lo strumento principalmente usato è l’intuito, ovvero quella forma elevata di pensiero connessa ai piani immateriali dello spirito. In tutto questo l’aspetto mentale non entra assolutamente in azione, in quanto nel territorio della psiche si esula dalla razionalità.
Infatti se è attiva questa energia si è capaci di vedere oltre la percezione comune, che si muove attraverso il filtro delle ferite emozionali. Pertanto, essendo consapevole dell’interconnessione tra tutte le cose visibili e invisibili, il mago è considerato un guaritore di ferite sia fisiche che psichiche, in quanto ha la capacità di riunire in sé tutti gli ambiti della guarigione.
Un mago capace si distingue principalmente per il saper usare la parola, il nominare, intesi come abilità di manifestare lo spirito attraverso la parola e quindi di guarire. Egli deve conoscere le cosiddette formule o parole magiche che servono per manipolare e trasformare la realtà. Gesù infatti raccontava parabole tramite le quali istruiva e guariva, il Budda faceva altrettanto, come anche nelle tribù lo stregone o sciamano intratteneva nel cerchio tramite racconto in cui incantava l’assemblea. La parola è quindi un’abilità già in possesso dell’archetipo del Creatore, in quanto in grado di creare o distruggere, che nel mago si sublima e diventa strumento di grande potere.
Con il Mago si entra in contatto anche con l’aspetto legato alla sacralità e alla trascendenza di cui l’essere umano ha bisogno nella realtà quotidiana, applicando la capacità di plasmare e creare la realtà attraverso meditazioni, formule, preghiere, rituali simbolici e magici per soddisfare i propri bisogno e desideri. In tal senso l’atto magico-ritualistico, svolto sia personalmente che in gruppo, consente di raccogliere, indirizzare e potenziare le energie nella richiesta ad una divinità o semplicemente all’universo, per sé stessi o per l’intera comunità.
Lo studio unito alla costante pratica, permette di accedere a quei segreti inaccessibili ai più, inoltre la padronanza degli strumenti tecnologici ed il loro utilizzo consente al mago di raggiungere i suoi obiettivi realizzando moderni incantesimi.
Lo incontriamo quando è in campo l’energia dell’archetipo dell’Innocente nella sua definizione più pura. Infatti questa energia si muove utilizzando la magia naturale insita nel bambino e rappresenta l’umana capacità di utilizzare il pensiero magico tipico dei bambini per sovvertire la realtà senza attivare un processo logico, razionale, al fine di realizzare la propria visione.
Si può ovviare a queste tendenze ombra permettendo al ragazzo di coltivare la sete di conoscenza invitandolo a condividere, come un se fosse un tutor o un insegnante, esortandolo a divulgare tra i suoi pari le sue conoscenze ed esperienze.
Lato ombra del Mago