La ricerca della Verità che rende l’Uomo libero
I saggi non dicono tutto quello che pensano,
ma pensano tutto ciò che dicono
Raimon Panikkar
L’archetipo del Saggio, con cui entriamo in contatto dopo aver conosciuto altre energie di potere come il Mago e il Sovrano, ci fa conoscere il potere dello Spirito e la capacità di espressione della spiritualità. A differenza del Mago, il Saggio non vuole cambiare la realtà, ma comprenderla nella sua essenza e dinamicità e a differenza del Sovrano non è interessato al governo del mondo materiale, ma a quello del mondo interiore e spirituale.
Questa energia ha la capacità di far confluire il mondo duale in un’unica essenza ed è in grado di arrivare a conoscere la verità dell’universo, la quale contiene sempre anche il suo opposto.
Con il Saggio infatti sperimentiamo il contrasto che si crea tra materiale ed immateriale, tra vita e morte, tra il corpo e lo spirito che è essenzialmente ciò dà la vita ed è definito dal vento, in quanto essenza attiva che stimola, ispira e consente di passare dalla staticità al movimento. Per questo motivo si entra in contatto con questa energia proprio nelle situazioni critiche della vita e di caos, quando ci si trova a dover uscire da periodi di stallo e prendere decisioni di vitale importanza: in tal senso è portatore di luce, ordine e chiarezza.
Personalmente mi piace intendere la figura del Saggio come la nostra capacità di avere radici ed ali, un po’ come un genitore in grado di andare oltre la personale visione delle cose nell’educare un figlio.
Vista la sua poliedrica natura, il Saggio è sempre stato rappresentato in molti modi, sia nei miti che nelle fiabe. Per esempio nell’antica Grecia la divinità Atena e il gufo con cui si accompagnava erano dei simboli identificativi della saggezza, mentre le forme in cui viene personificato sono: medico, mago, stregone, sacerdote e visto comunque come maestro o persona in grado di dare buoni consigli e di compensare la carenza di elementi spirituali.
In ogni caso il suo aspetto non sarà mai quello di un giovane uomo, o di una giovane donna, ma sarà sempre una persona di una certa età, ben avanti con gli anni, proprio a voler rimarcare il senso dell’esperienza di vita di cui è portatore. Nell’accezione femminile la sua raffigurazione è la materna ed accogliente Grande Madre, benevola e misericordiosa figura che rappresenta tutti gli aspetti materiali e terreni legati alla donna. In ogni caso anche la sciamana, strega o sacerdotessa, ne rendono pienamente il significato al femminile.
Seppur abbia connotati senili, questo archetipo comincia ad agire in noi fin dall’infanzia, stimolando la parte strategica utile ad uscire alla meglio da situazioni particolari con i genitori o con le autorità scolastiche e si esprime nella ricerca di risposte ai misteri che incontra nel quotidiano.
Ciò che muove il Saggio è l’esplorazione dell’Oltre: che si tratti di andare oltre le apparenze, per cogliere l’essenza delle cose e delle persone, o oltre la realtà, affinché si possa giungere al senso profondo dell’esistenza. Egli sa che nell’oltre c’è molto da conoscere, c’è molto anche oltre la limitante maschera dell’ego. Nell’Oltre c’è la connessione più profonda con l’Universo.
Nella sua funzione spirituale manifesta qualità come riflessione e intuizione e qualità morali come benevolenza e sollecitudine. Nel contesto del Viaggio conduce l’Eroe alla presa di coscienza perché, riuscendo a vedere oltre la situazione oggettiva e a ciò che appare scontato, è capace di fornirgli informazioni in grado di fargli superare la criticità. Inoltre è a conoscenza delle strade che conducono senza pericolo alla meta ed all’occorrenza utilizza anche i mezzi magici di cui è a conoscenza.
Alla ricerca della verità che rende l’uomo libero
Il Saggio si muove nella ricerca della verità su se stessi, sul mondo, sugli altri ed è sempre in cerca della risposta alla domanda “qual è il senso dell’esistenza?”. La sua maggior abilità è quella di sapersi distaccare dalle proprie proiezioni personali per accedere alla realtà indipendentemente da se stesso. Egli sa che questo percorso di conoscenza si dirama in senso duale: da dentro l’individuo per una verità su sé stesso, caratterizzata dal comprendere chi è, e poi all’esterno verso il mondo e l’universo, per comprenderne le leggi mistiche e universali dominanti ed usarle nel nome della saggezza. Il Saggio sa che è necessario mettere in pratica sia per evolvere che per liberarsi dagli attaccamenti terreni. Infatti acquisire tanta conoscenza e consapevolezza non serve a nulla se non si è in grado di utilizzare di ciò che si è appreso e metterlo al servizio di se stessi e degli altri con umiltà e nel riconoscimento dei propri limiti, in quanto la saggezza non si esprimere solo attraverso la raccolta di informazioni o seguendo indicazioni di persone che si ritengono autorevoli: essa si acquisisce grazie all’esperienza e la comprensione dell’esperienza stessa.
Chi è saggio non parla mai di ciò che non può tramutare in azione
Confucio
Quando si comprende a fondo la Legge di (non) Dualità, ci si rende conto anche che la suddivisione in bene e male o giusto e sbagliato impedisce di accedere alla verità e di conseguenza alla saggezza, per cui è necessaria l’astensione dal giudizio di fronte alle cose e al Tutto. La verità è unica ma può esprimersi in tantissimi modi e non solo in senso personale. Tale concetto viene espresso benissimo dalla bellissima frase del mistico pensatore e poeta Jalaladin Rumi:
La verità era uno specchio che cadendo dal cielo si ruppe. Ciascuno ne prese un pezzo e vedendo riflessa in esso la propria immagine, credette di possedere l’intera verità…
In sintesi è necessario andare oltre la visione univoca e soggettiva.
Figure autorevoli che incarnano in maniera sana questo archetipo, come insegnanti, genitori o guru, non trasmettono mai la verità in senso universale, possono solo offrire gli strumenti per accedere ad essa, questo perché la verità è un’esperienza personale. Chi è in questa energia illuminata, favorisce sempre l’accesso alla verità anche quando la strada che conduce ad essa è piena di dolore e scomode verità.
Per ogni tipo di ricerca che intende intraprendere il Saggio sa che è necessario utilizzare metodi e strumenti appropriati, perché gli indizi che si manifestano lungo il percorso richiedono diversi tipi di conoscenza ed abilità. Per esempio per esprimersi in ambito spirituale, il linguaggio che gli sarà più utile è quello che include cognizioni di carattere mistico e si connetterà con le energie e le abilità del Mago. In altri ambiti verranno utilizzati altri tipi di linguaggi, come ad esempio quelli della matematica, delle immagini, dei sogni o della semiotica.
Comprendere gli esseri umani è intelligenza,
comprendere se stessi è saggezza
Lao Tzè
Per entrare in toto in questa energia è necessario aver compreso e messo in pratica determinati passaggi, il primo tra tutti è il non attaccamento. Umanamente è molto difficile distaccarsi da chi si è amato o anche dalla propria professione, per cui si tratta di una sfida abbastanza ardua, ma che è l’obiettivo dello stato dell’Illuminazione. Visto che questo comporta la rinuncia all’Io o Ego, il Saggio non è attaccato a niente di materiale né ha dipendenze da legami affettivi, come anche non desidera essere apprezzato, dato che non è schiavo del bisogno di approvazione. In tal senso arriva a manifestare ciò che è diffondendo pace, serenità e accettazione.
Per arrivare a questo livello è necessario imparare a fare a meno di tante cose senza crollare sapendo che si può amare e legarsi ma senza dipendere, sapendone farne anche a meno. Molto utile è adottare pratiche meditative, spirituali e fare percorsi di ampliamento della consapevolezza i quali consentono di osservare le limitazioni prodotte dall’Io in azione. Queste pratiche sono degli strumenti che permettono di liberarsi dalle prigioni mentali, fatte di e attaccamenti e consentono la connessione ad una realtà non duale.
Un altro passaggio è la capacità di ascolto fatto di comprensione dell’altro. Ciò è possibile mettendosi nei panni e nel punto di vista dell’altro, in questo modo si esce dal giudizio e si guarda il mondo dalla posizione dell’altro rispettandone le scelte anche se non collimano con le proprie: il suo modus agendi è fatto di rispetto dando valore soprattutto alla diversità.
Ultimo ma non ultimo passaggio, anzi direi forse la principale abilità da acquisire, è la capacità di trasformazione, che prende in “prestito” dal Mago. Questa abilità consiste nel consentire alle situazioni di vita che ci arrecano sofferenza di avere un’altra possibilità osservandole da un altro punto di vista, in quanto non esistendoci dati assoluti, ogni evento può rivelarsi utile alla propria crescita personale: il Saggio quindi trova e vede le risorse dove altri magari vedono e trovano solo difficoltà. Egli sa che si può credere e vivere in un altro modo attivando la fiducia.
La fede è infatti la sua miglior abilità che manifesta nel portare rispetto verso la vita e l’Universo intero.
Lato ombra
Anche il Saggio, nonostante tutte le qualità illuminate ed illuminanti, ha i suoi lati ombra.
A volte può apparire come un alleato, altre come un nemico, proprio come l’archetipo del Mago, mostrando così l’aspetto duale ed antitetico dell’essere umano. Per esempio, se da un lato si muove verso la ricerca della verità e nutrendo l’aspetto spirituale dell’esistenza, dall’altro può non riuscire a distaccarsi da una visione unica e soggettiva della realtà, mostrando rigidità nel rimanere legato ad un credo di qualsiasi natura, che possa essere una religione o una filosofia. La sua forma di fedeltà può dimostrarsi così un’arma a doppio taglio: nasconde il suo bisogno di certezze dietro la veemenza con cui diffonde e difende un certo credo o verità, allontanandosi così dal concetto di verità relativa che è sinonimo di saggezza.
Quando la sua conoscenza non è basata sull’esperienza ciò che comunica è sterile e privo di fondamenta e se si esprime con presunzione dimostra chiusura e non reale conoscenza del mondo, risultando così fanatico, saccente ed intollerante.
Può arrivare ad essere giudicante e censurante in modo severo, rigido, spietato, oltre che cinico e pieno pensieri carichi di preconcetti, distorsione della verità e manie di perfezionismo.
Se crede di avere la verità assoluta può diventare arrogante e, vestendosi di una superiorità che non gli appartiene, può arrivare a manipolare gli altri imponendo la propria verità con l’inganno.
Possiamo concludere dicendo che con l’energia di questo archetipo l’Eroe del nostro viaggio sente di aver raggiunto una condizione di stabilità e prosperità. Dopo tanto peregrinare nei due mondi, interiore ed esteriore, ora cerca di mantenersi il più a lungo possibile nel suo “centro”, sapendo bene che crisi è sinonimo di opportunità e che il cambiamento altro non è che un invito alla trasformazione per effettuare un nuovo salto evolutivo.