Con la definizione di “Ruota dell’Anno” ci si riferisce ad un antichissimo calendario d’origine pagana ed usato tra il popolo Celtico.
Non è possibile intendere la Ruota come un calendario vero e proprio, almeno come lo consideriamo noi oggi. Per gli antichi era considerato come una mappa di accesso ai codici rituali necessari alla connessione tra Terra e Cielo.
Sta a rappresentare il susseguirsi naturale delle stagioni, ma anche il ciclo vitale e lo scorrere del tempo che non era concepito come una sequenza lineare ma appunto come un movimento circolare o ciclo eterno di vita, morte e rinascita (dal greco “kyklos” che significa cerchio).
Un simbolo idoneo a definire tale concetto è il serpente che si morde la coda che rimanda proprio a questa concezione legata alla ciclicità di tutte le cose.
Anticamente tutto veniva ascritto all’interno di un ciclo, pensiamo al ciclo lunare mensile, a quello stagionale, ai cicli più grandi delle Ere.
Tutto era percepito con un ritmo ed energia propria ed ogni momento considerato di passaggio, era intriso di sacralità, per questo venivano celebrati riti propiziatori che coinvolgevano tutti: potevano parteciparci tutti gli esseri del mondo vegetale e animale.
Questi riti avvenivano con la celebrazione di otto Sabbat (o sabba), suddivisi in quattro sabba maggiori e quattro sabba minori.
Utilizzando il simbolismo delle stagioni la Ruota si muove per accompagnare nel viaggio della Vita, dalla nascita alla vecchiaia includendo il simbolismo di morte e rinascita. Ogni periodo importante dell’anno, viene così a corrispondere ad un momento della Vita, in equilibrio tra Cielo e Terra.
L’antica sacralità faceva sentire l’essere umano connesso al tutto e al Divino ed anche il più piccolo granello di sabbia veniva sentito intimamente connesso al Tutto. L’uomo si sentiva parte dell’universo, anello fondamentale di una catena di legami sottili ed indistruttibili.
Nei periodi critici del passaggio, le festività celebrate con i riti avevano lo scopo connettere l’uomo alle forze cosmiche, affinché l’uomo potesse aiutare il mondo ad allinearsi alle eterne leggi della Natura senza sopraffarle.
I riti celebrativi delle festività quindi si potevano considerare come formule di apertura di portali dimensionali, che concedevano periodicamente l’accesso e lo scambio con dimensioni superiori o non terrene, amplificando la connessione con le energie divine.
I due cicli della Ruota: equinozi e solstizi e le 4 stagioni
I popoli dell’antichità avevano il dono di considerare ogni fine come un inizio e viceversa, pertanto ogni cosa esistente aveva un coinvolgimento con il tutto sia spirituale che materiale. Tutto si muoveva secondo questi principi.
Nel ciclo della Ruota dell’Anno troviamo così a loro volta due cicli: il primo è quello del Sole con il ciclo degli equinozi e i solstizi, simbolicamente rappresentativi di nascita, maturità, vecchiaia e rinascita del sole stesso; il secondo è legato alle 4 stagioni e si aggancia alle gesta delle divinità collegate alla Terra e agli animali e alla loro coltivazione e cura. I temi fondanti sono semina, fioritura, maturazione e raccolta. I due cicli sono separati, ma allo steso tempo interconnessi.
Gli otto “spicchi” della Ruota duravano quarantacinque giorni circa e il culmine era rappresentato dal giorno di festa, il cosiddetto Sabbat (che nulla ha a che vedere con rituali demoniaci), corredato di un rituale specifico legato ai quattro elementi, al momento specifico della natura e ad una o più divinità.
Come vedremo, i nomi delle festività-sabba della Ruota sono tutti di origine celtica, perché è a questo popolo che si deve una nutrita schiera di divinità e tradizioni legate sia ad essi che alla Madre Terra, sebbene si siano trovate incredibili similitudini nelle usanze e tradizioni delle popolazioni mediterranee, alle quali si sono poi sovrapposti i significati del cristianesimo e cattolicesimo.
La festività che di solito viene indicata come prima, essendo considerata l’inizio dell’anno, è Samhain, ai più noto come Halloween, mentre l’ultima è Mabon, collegata all’Equinozio d’Autunno.
L’ordine è questo:
Samhain (31 ottobre -1 novembre)
E’ il giorno in cui il Dio muore e simboleggia la fine della fertilità dei campi.
E’ la festa della fine e del principio, per questo è considerato il capodanno come anche la fine dell’anno. Siamo all’ultimo raccolto prima dell’arrivo dell’inverno. E’ il momento magico per eccellenza, in quanto il confine tra i due mondi, quello dei vivi e quello dei morti, si assottiglia e tutto diventa più percepibile. La Dea si prepara a scendere nel Mondo Infero o Sotterraneo per restarci, nel simbolismo come i semi piantati, fino a Primavera.
Yule – Solstizio d’Inverno ( intorno al 21 dicembre)
Si calcola in relazione alla posizione del sole, quando questo ha raggiunto il punto più lontano. Nel simbolismo il vecchio Sole muore ritualmente mentre la Dea partorisce il Nuovo Sole Bambino.
La rinascita del Dio avviene per intercessione della Dea
Imbolc ( 1 o 2 febbraio)
E’ la festa di Brigid, la Dea del Fuoco, ma anche dell’Acqua, della Creatività e dell’Ispirazione.
In questo periodo il nuovo Sole, nato a Yule, muove i primi passi.
E’ il tempo per la purificazione e per prepararsi alla rigenerazione.
Ostara o Eostre – Equinozio di primavera (intorno al 21 marzo)
Il periodo coincide, pressappoco, con la Pasqua cristiana, perchè il Dio, definitivamente risorto, si avvia al suo massimo splendore, simboleggiato l’allungarsi delle giornate e l’arrivo di nuove gemme sulle piante, che simboleggiano la Dea che porta nuova vita.
Qui si calcola quando il sole attraversa l’equatore procedendo verso nord.
Trattandosi di un equinozio qui Luce e Tenebra sono in equilibrio e la Vita ritorna facendo risvegliare la Natura.
Beltane o Beltaine (1- 2 maggio)
E’ conosciuto anche come Calendimaggio e celebra la sacra Ierogamia, ovvero il sacro incontro tra il Dio e la Dea, uniti nell’amore che nutre la terra.
Ci stiamo avvicinando all’estate e ci si prepara per i prossimi raccolti.
Litha – Solstizio d’Estate (intorno al 21 giugno)
Si festeggia anche con il San Giovanni cattolico, che cade il 24 giugno.
Viene detto anche Mezza Estate, e si verifica quando il sole raggiunge il punto più vicino alla Terra. E’ il giorno più lungo dell’anno, il momento dell’Unione tra Terra e Cielo, celebrazione del Fuoco e dell’allegria.
Lughnasadh o Lammas (31 luglio/1-2 agosto)
E’ la festa di ringraziamento al Sole che, seppur in modo impercettibile, incomincia il suo lento declino. Si ricomincia la semina per cui il seme del sole è già nel grembo della Madre ed è il periodo in cui la Terra offre la sua massima abbondanza.
Segna il culmine dell’estate e dei raccolti celebrando l’abbondanza e la prosperità data appunto dai ricchi raccolti.
Mabon o Modron – Equinozio d’Autunno (intorno al 21 settembre)
Siamo arrivati al primo giorno d’autunno, degli ultimi raccolti. Ci prepariamo al periodo dell’anno di riposo, rilassamento e riflessione, per questo è considerato il periodo della ricerca dell’equilibrio per rilassarci godendo dei frutti dei personali raccolti. E’ un periodo per porre fine ai vecchi progetti per prepararci al nuovo che arriva. Nell’antichità venivano celebrati i Misteri Eleusini, riferiti alla discesa della Dea Persefone nel regno infero del Dio suo compagno, e il conseguente sonno della Terra.